Cos’è EBA e come funziona
Le linee guida dell’Autorità Bancaria Europea (EBA) e i principi sottostanti
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PMI attenzione! E’ iniziata la fase di cambiamento delle regole di accesso al credito! Nel nostro I° podcast vi parleremo di come cambiano le regole di accesso al credito per le PMI, in pillole audio da 5 minuti.
L’Autorità Bancaria Europea, o EBA, sorveglia il mercato bancario europeo con l’obiettivo di proteggere l’interesse pubblico attraverso la stabilità e l’efficacia del sistema finanziario, nell’interesse di cittadini e imprese. Le nuove linee, entrate in vigore il 30/06/2021, sono in linea con quanto già previsto dal codice civile italiano e si fondano, essenzialmente, su due obiettivi fondamentali:
1) La prudenza;
2) La protezione dei creditori, sia dal sovraindebitamento ché dal fallimento! attraverso il monitoraggio del rischio.
L’obiettivo principale delle linee guida è quello di ridurre le insolvenze nella concessione di crediti. Le Banche, da oggi, sono fortemente incentivate a favorire l’erogazione del credito a imprese solide, stabili e resilienti. Il monitoraggio attivo della qualità del credito è volto a identificare precocemente deterioramento del credito, con ciò consentendo al sistema bancario di gestire il profilo di rischio complessivo del portafoglio dei propri clienti. Fondamentale diviene il requisito della rilevazione tempestiva del deterioramento del credito nel nuovo approccio di valutazione del rischio. EBA, nelle proprie linee giuda, pone l’accento su due elementi:
– La qualità dei dati, attraverso modelli di valutazione e di controllo che ne garantiscano qualità e Tempestività di rilevazione del loro peggioramento.
– La SOSTENIBILITÀ del modello di business del debitore, che deve incorporare i fattori, cosiddetti, E S G.
Il recente Rapporto Regionale PMI 2020, realizzato da Confindustria e Cerved sullo stato di salute delle PMI Italiane, evidenzia che l’emergenza sanitaria ha avuto un impatto rilevante sulla salute delle PMI: mettendo a confronto la situazione pre e post covid, infatti, sono state ànàlizzàtè 156 mila PMI, con il risultato che vi è una elevata probabilità di aumento di rischio di default delle PMI, potenzialmente foriero dell’ampliamento del divario tra le regioni del Nord e quelle del Sud Italia. Ciò in termini di struttura finanziaria e di capacità di rimanere sul mercato.