OBIETTIVI AZIENDALI ? OK…R ! Ecco lo strumento efficace.


Hai mai sentito parlare di OKR?

Probabilmente no perché in Italia la loro applicazione in azienda non è ancora molto diffusa, sebbene la loro origine risalga già agli anni ’70 per mano di Andy Grove, manager visionario della Intel, che all’epoca era una piccola azienda della Silicon Valley.

OKR significa Objectives and Key Results, ossia Obiettivi e Risultati Chiave. Si tratta di una tecnica di gestione manageriale che mira a:

  • focalizzare le priorità di un’impresa;
  • coordinare le attività delle persone e stimolare il lavoro di squadra;
  • monitorare il raggiungimento dei risultati e responsabilizzare le singole persone sui propri obiettivi;
  • puntare alla crescita, fissando obiettivi sempre più sfidanti e ambiziosi.

Andy Grove all’interno della Intel ebbe un’intuizione innovativa: capì che non bastava dare obiettivi, ma gli obiettivi dovevano essere sfidanti, facilmente misurabili, condivisi e, soprattutto, convergenti rispetto alla visione strategica dell’impresa.

Oggi la metodologia OKR è utilizzata in molte aziende quali Google, Linkedin, Facebook, etc. Ma anche le PMI possono avvalersene per moltiplicare la propria crescita, semplicemente focalizzando le priorità e facendole convergere tutte sugli obiettivi.

Come sempre, dietro a questo metodo ci sta uno sforzo culturale e umano che lo rende più simile a una tecnica di coaching che a una tecnica di controllo di gestione.

Abbiamo parlato di OBIETTIVI e RISULTATI CHIAVE, ma cosa si intende precisamente?
Gli OBIETTIVI rappresentano la “DESTINAZIONE”, ossia CIO’ CHE VOGLIO RAGGIUNGERE. Da questo che rappresenta il traguardo di medio-lungo termine si ottengono, a cascata, una serie di altri obiettivi che possono aiutare l’azienda a delineare meglio dove vuole arrivare e a definire le proprie ambizioni.

I RISULTATI CHIAVE rappresentano la “DIREZIONE”, ossia COME RAGGIUNGO GLI OBIETTIVI. Sono gli step da seguire per raggiungere gli obiettivi, ne misurano i progressi.

Ricordiamoci, però, che i risultati chiave non sono bersagli da centrare, ma aspirazioni. E monitorare i risultati consente al gruppo di lavoro di allinearsi sulle priorità; così qualora irisultati non centrino gli obiettivi è possibile capirne il perché e correggere la strategia.

Nella sostanza, dunque, OKR è un metodo di allineamento, che non viene usato per definire i bonus bensì come bussola che conduce ai risultati.

Se si considera, poi, che la loro giusta applicazione prevede una revisione generalmente ogni 3 mesi, la loro tempestività consente non solo di misurare i risultati, ma anche di riscontrare velocemente eventuali problemi e risolverli nonché migliorare i processi e guidare l’innovazione.

Infine, affinché sia strumento efficace, è necessario che gli obiettivi, i risultati da ottenere e la loro misurazione siano visibili a chiunque all’interno dell’organizzazione, in modo che tutti si sentano stimolati a lavorare nella stessa direzione per raggiungere uno scopo condiviso.

Ecco di seguito un esempio pratico di mappatura di un OKR: l’Arca di Noè.

Le nostre PMI sono più abituate a utilizzare i KPI, piuttosto che gli OKR.

I KPI sono indicatori che monitorano la performance aziendale, che misurano i risultati dell’azienda rispetto agli obiettivi, solitamente annuali. Essi restituiscono un dato consuntivo, ossia l’output di processi già in essere. Gli OKR, al contrario, si concentrano su obiettivi futuri da raggiungere e aiutano a risolvere i problemi e a migliorare i processi.

Altro aspetto che li differenzia dai Kpi consiste nel fatto che gli OKR vengono elaborati sì dal manager, ma con l’aiuto anche dei singoli dipendenti, affinché ciascuno arrivi a fissare i propri risultati chiave in autonomia. Utilizzare il metodo della “bussola” o OKR richiede, dunque, un lavoro di squadra, che fa sentire ogni individuo coinvolto all’interno del processo e, al tempo stesso, responsabile per il raggiungimento degli obiettivi, individuali e di business.

In conclusione, in questo periodo di forte turbolenza economica legata alla pandemia, alla guerra, alla crisi energetica e all’aumento del costo delle materie prime adottare un valido strumento di gestione aziendale può essere decisivo per mantenere la rotta e rimanere focalizzati sui propri obiettivi. Se si riesce ad adattarlo alla propria realtà nel modo più semplice ed economico possibile, allora siamo certi di ottenere un vantaggio competitivo sui nostri concorrenti.

Vogliamo allora chiudere la riflessione con una citazione: “Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella che si adatta meglio al cambiamento”. (Charles Darwin)